La strana storia di Pildo e Steyca

LA STRANA STORIA DI PILDO E STEYCA

OVVERO

QUANDO L'AMORE NASCE IN COTTURA


C’era una volta un popolo chiamato “popolo dei Nali”.
I Nali abitavano sulla collina chiamata Nala ed erano simpatici e socievoli.
La loro vita scorreva placida e tranquilla ma, ciononostante, avevano un problema: avevano tremendamente paura del fuoco.
Nessuno di loro aveva mai imparato ad accendere un falò e quindi avevano dovuto ingegnarsi con mille astuzie per fare a meno di uno strumento tanto utile.
Per combattere il freddo le loro case erano efficientemente coibentate e i loro abiti invernali erano caldissimi.
Ciononostante, una difficoltà si era rilevata insormontabile: la cottura dei cibi.
La carne della selvaggina uccisa dalle loro lance acuminate non poteva essere masticata agevolmente dai figli dei Nali e, pertanto, questo popolo così autonomo e indipendente, aveva dovuto rassegnarsi a dipendere da qualcun altro per questa specifica faccenda.
Per fortuna, a valle dell’accampamento dei Nali, viveva un altro popolo che, a differenza di questi, era assolutamente esperto nell’uso di ogni tipo di fiamma: si trattava del popolo dei Fochi.
I Fochi (e il nome ovviamente non era casuale) avevano fatto la propria fortuna specializzandosi nell’uso del fuoco in ogni campo possibile.
Avevano costruito imponenti fornaci per fondere metalli e, ovviamente, grandi forni per cuocere ogni tipo di pietanza.
I Nali, ogni settimana, scendevano a valle portando ai Fochi la carne e le verdure necessarie per la propria sopravvivenza, le lasciavano ai vicini per mezza giornata, e poi tornavano a ritirare le ceste ricolme di pietanze cotte e tenere.
Il servizio aveva un costo concordato dai capi dei villaggi e i rapporti tra i due popoli erano improntati alla massima collaborazione e amicizia.
Un giorno però, successe qualcosa che nessuno si aspettava. Qualcosa che – per qualche istante – lasciò tutti a bocca aperta. Qualcosa che, ancora oggi, dopo anni e anni, viene raccontato dai nonni dei Fochi e dei Nali ai propri nipotini.
Accadde che Pildo, un ragazzo alto e forte del popolo dei Nali, si innamorò di Steyca, una bella fanciulla dei Fochi.
Ogni volta che Pildo veniva inviato da suo padre a valle per portare la carne al forno, vedeva Steyca affaccendata ed indaffarata nel locale gestito dalla sua famiglia.
Le vesti consunte e sdrucite non offuscavano la dolcezza dei lineamenti e delle forme della ragazza che aveva una grazia ed un’eleganza naturali e, forse, inconsapevoli.
Pildo tentava di attirare l’attenzione di Steyca in ogni modo: ora con uno sguardo intenso, ora con un sorriso, perfino – qualche volta – con un’ostentata indifferenza che, però, non faceva altro che acuire l’urgenza di conoscerla e di parlarle.
Steyca, dal canto suo, non era affatto indifferente alle goffe attenzioni che quel bel ragazzone della collina le indirizzava ogni volta.
Le piaceva essere ammirata nonostante la propria timidezza le rendesse arduo qualsiasi segnale esplicito di disponibilità.
Passavano i giorni e le settimane e pareva che nessuno dei due ragazzi fosse in grado di rompere quell’incantesimo crudele che impediva loro di avvicinarsi e di conoscersi, quando, un bel giorno, accadde che Steyca, intenta nel lavare il pavimento della sala di accesso al forno, non si avvide dell’approssimarsi di Pildo che, a sua volta, procedeva a ritroso in quanto trascinava una grossa e pesante cesta ricolma di selvaggina.
L’impatto fu inevitabile e i due ragazzi finirono a gambe all’aria in un misto di sorpresa e di inevitabile imbarazzo.
Dopo qualche secondo, però, entrambi scoppiarono a ridere e trovarono immediatamente le parole per trarsi d’impaccio.
Da quel momento le loro anime cominciarono la dolce danza che accomuna tutti gli innamorati del mondo: si avvicinarono e si allontanarono, si intrecciarono e si dissolsero, fino a fondersi definitivamente in quel primo bacio che nessuno dei due avrebbe mai più dimenticato.
Pildo un giorno invitò Steyca ad uscire con lui in un pomeriggio assolato, per una passeggiata lungo il fiume.
Steyca, dopo aver convinto il padre e la madre, accettò emozionata.
Si preparò per ore e si acconciò i capelli in una foggia nuova che le lasciava il collo scoperto.
Pildo, per la prima volta nella sua vita, percorse entusiasta il sentiero che scendeva dalla collina, senza dover trasportare alcun fagotto, cesta o pacco ricolmi di cibarie.
Appena giunse dinnanzi al forno del padre di Steyca, Pildo venne colto da una illuminazione folgorante.
All’improvviso fu chiaro a tutti che finalmente e definitivamente era cambiato qualcosa nella loro vita e nella vita di ogni cittadino del paese.
Da quel momento in poi, i Fochi furono consapevoli che… non tutti i Nali vengono per cuocere.       

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